Frequentando un dojo zen uno dei primi insegnamenti che si ricevono è che non esistono momenti speciali per fare zazen. Ogni momento è perfetto in se stesso, non esiste distinzione tra una solitaria giornata in campagna e una serata in un'affollata sala cittadina.
Io ho sempre avuto un debole per i riti, le regole e le atmosfere misticheggianti, così non ho mai amato questo messaggio così tranchant, quasi banalizzante.
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domenica 30 dicembre 2012
Ogni giorno, comunque
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mercoledì 16 maggio 2012
Perché fai zazen?
Domanda classica da dojo.
La risposta giusta di solito... non c'è. O se siete in vena più misticheggiante è "Per restare in sintonia con il qui ed ora" (Giuste entrambe, non scherzo)
Da anni, per vari motivi e in fondo con dispiacere, non frequento un dojo e per ovviare alla prigrizia della pratica solitaria uso tutti gli strumenti per pungolarmi.
Ieri, mentre attendevo, già disteso, l'inizio dell'ennesima, e dolorosa, seduta dentistica, il dottore, che è veramente un tipo simpatico, nonostante il lavoro che fa, mi ha sorpreso con questa domanda: "Ha già iniziato a meditare?"
E' una storia che risale all'anno scorso, quando dopo una seduta particolarmente lunga e dolorosa, il medico si era congratulato per la mia concentrazione e per la resistenza al dolore. Tenendomi ad un mobile per non andare giù secco per terra dal capogiro, gli ho raccontato che in caso di bisogno ricorrevo alle tecniche di meditazione buddista e da allora lui e la sua assistente mi hanno etichettato come: "il paziente che medita".
Mentre stamattina cercavo di pulire casa, ripensavo a quello che mi aveva detto il medico e mi sono chiesto in quali occasioni io mediti intensamente nella vita quotidiana.
La classifica, un po' desolante, è la seguente:
Niente di nuovo o di particolare, lo so. E' che ogni tanto bisogna fare due conti sulla propria vita... e poi continuare al meglio, comunque.
To follow: ordinare il rinfresco per il compleanno del figlio, continuare la disperata di un paio di jeans abbastanza lunghi, doccia, preparare la cena... e lo zazen? ah, già mi ero dimenticato... dimenticato??? aargh!
La risposta giusta di solito... non c'è. O se siete in vena più misticheggiante è "Per restare in sintonia con il qui ed ora" (Giuste entrambe, non scherzo)
Da anni, per vari motivi e in fondo con dispiacere, non frequento un dojo e per ovviare alla prigrizia della pratica solitaria uso tutti gli strumenti per pungolarmi.
Ieri, mentre attendevo, già disteso, l'inizio dell'ennesima, e dolorosa, seduta dentistica, il dottore, che è veramente un tipo simpatico, nonostante il lavoro che fa, mi ha sorpreso con questa domanda: "Ha già iniziato a meditare?"
E' una storia che risale all'anno scorso, quando dopo una seduta particolarmente lunga e dolorosa, il medico si era congratulato per la mia concentrazione e per la resistenza al dolore. Tenendomi ad un mobile per non andare giù secco per terra dal capogiro, gli ho raccontato che in caso di bisogno ricorrevo alle tecniche di meditazione buddista e da allora lui e la sua assistente mi hanno etichettato come: "il paziente che medita".
Mentre stamattina cercavo di pulire casa, ripensavo a quello che mi aveva detto il medico e mi sono chiesto in quali occasioni io mediti intensamente nella vita quotidiana.
La classifica, un po' desolante, è la seguente:
- dal dentista, mi aiuta a superare il dolore e la tensione (funziona)
- in ufficio, mi aiuta a non andare ai matti e ad accettare quello che non sono in grado di cambiare (funziona un po' meno, otto ore son lunghe)
- in situazioni familiari difficili, in special modo quando devo aiutare in situazioni di malattie, ospedali o urgenze di altro tipo (funziona anche lì, ma è più una specie di [bodhisattva mode on])
Niente di nuovo o di particolare, lo so. E' che ogni tanto bisogna fare due conti sulla propria vita... e poi continuare al meglio, comunque.
To follow: ordinare il rinfresco per il compleanno del figlio, continuare la disperata di un paio di jeans abbastanza lunghi, doccia, preparare la cena... e lo zazen? ah, già mi ero dimenticato... dimenticato??? aargh!
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