martedì 17 maggio 2011

Quattro voti per esplorare

La mattina è il momento della giornata in cui cerco di strappare un po' di spazio per la mia pratica personale. Tra un biscotto per colazione e il risveglio del figlio prima della scuola cerco di infilare un po' di zazen e i quattro voti del Bodhisattva.

Eccoli nella versione che utilizzo io.

Infiniti sono gli esseri senzienti, faccio voto di salvarli.
Inestinguibili sono i desideri, faccio voto di porvi fine.
Senza confini sono i dharma, faccio voto di conoscerli.
Insuperabile è la via del Buddha, faccio voto di realizzarla.


In questo post però non mi permetto di parlarne troppo, sia perché non sono mai riuscito a prendere ufficialmente i voti, anche se mi piacerebbe davvero tanto, ma soprattutto perché ci sono fonti assai più preparate, solo per cominciare potete leggere qui e qui.

giovedì 5 maggio 2011

Una giornata perfetta

Dedicato a Roberto, Maria Grazia, Vittorio, Alessandra e Giovanna, la mia seconda famiglia.


Era un giorno ideale per restare in ozio. La temperatura mite e un cielo grigio davano alle colline dell'Oltrepo' Pavese un'aria sonnolenta, che ti faceva venire voglia di restare nel sacco a pelo. Gli amici sarebbero arrivati solo tra qualche giorno e la grande casa era semivuota, solo Roberto con la famiglia, Vittorio e io.

Roberto era già partito per andare a Milano quando mi sono svegliato e sarebbe tornato solo la sera, per cena, ma prima di partire aveva lasciato a Vittorio il programma di quel giorno - costruire la prima serra dell'orto.

martedì 3 maggio 2011

Koan e racconti dei maestri

Come gran parte degli occidentali, mi sono avvicinato allo Zen tramite la lettura delle raccolte classiche di koan e brevi racconti, come ad esempio il famoso 101storie zen. In queste letture sono stato colpito dai caratteri forti degli insegnanti e dal loro stile, silenzioso e laterale, con cui cercano ogni mezzo per aprire le dure cervici dei loro allievi, nei casi estremi anche fisicamente ;)

Ho poi iniziato a praticare in un centro di scuola Soto, in cui l'accento è posto sulla pratica detta Kakusoku, in cui non ci si appoggia consapevolmente ad alcun pensiero. Per questi motivi non ho mai approfondito la meditazione sui koan, tipica invece della scuola Rinzai.