martedì 3 maggio 2011

Koan e racconti dei maestri

Come gran parte degli occidentali, mi sono avvicinato allo Zen tramite la lettura delle raccolte classiche di koan e brevi racconti, come ad esempio il famoso 101storie zen. In queste letture sono stato colpito dai caratteri forti degli insegnanti e dal loro stile, silenzioso e laterale, con cui cercano ogni mezzo per aprire le dure cervici dei loro allievi, nei casi estremi anche fisicamente ;)

Ho poi iniziato a praticare in un centro di scuola Soto, in cui l'accento è posto sulla pratica detta Kakusoku, in cui non ci si appoggia consapevolmente ad alcun pensiero. Per questi motivi non ho mai approfondito la meditazione sui koan, tipica invece della scuola Rinzai.



Forse anche per questo non sono mai riuscito ad andare oltre il riconoscimento dell'arguzia degli antichi maestri in questi vecchi racconti. Vi dirò di più, nello studio dei testi zen mi sono sempre considerato una vera capra, che del resto è il mio segno nell'oroscopo cinese, ed ho sempre cercato di concentrarmi sullo Shikantaza, la meditazione silenziosa.

La mia attitudine verso gli antichi scritti è cambiata radicalmente qualche settimana fa. A seguito di alcune vicende familiari ho ricevuto una delusione cocente e riflettendoci sopra mi è venuto naturale ripensare ad un vecchio racconto Zen, "Ah sì?" che mi permetto di riportare in fondo al post.

Rileggendolo e studiandolo ho scoperto che è una fonte di grande ispirazione, non solo perché ricalca in qualche misura gli eventi che mi sono capitati, ma soprattutto perché comincio a intravedere tanti altri livelli di lettura, che sono fonte di vere domande per la mia vita.

Mi piacerebbe sapere se anche altri hanno avuto di queste riscoperte, forse inconsciamente ho scoperto il mio personale koan. Che ne dite?

gassho

Ah sì?
 
l maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita.
Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta.
La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì col dire che era stato Hakuin.
I genitori furibondi andarono dal maestro. "Ah sì? " disse lui come tutta risposta.
Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo.
Dopo un anno la ragazza madre non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce.
La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino.
Hakuin non fece obiezioni. Nel cedere il bambino, tutto quello che disse fu: "Ah sì?"

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